Il numero delle persone affette da cecità è drasticamente calato nella società occidentale ma è altrettanto vero che c’è un numero crescente di soggetti che presentano gravi problemi di visione (IPOVISIONE) : persone che hanno necessità di strumenti e sistemi per poter vivere, leggere e svolgere le loro mansioni quotidiane( IPOVEDENTI) .
Quali sono le cause dell’ ipovisione?
Fra le tante cause che stanno alla base del problema dell’aumento della perdita visiva vi è in primo luogo l’allungamento della vita, che proprio in questi ultimi venti anni ha subito un clamoroso salto in avanti. In secondo luogo vi è l’esposizione degli occhi ai raggi UV e alla luce blu ulteriormente incrementata in questi ultimi anni dall’uso ormai diffuso e capillare delle fonti luminose tipo LED ( schermi computer, smart phone, luci auto, luci casa e negozi). Infine uno stile di vita che è sempre più fonte di stress visivo contribuisce ulteriormente all’affaticamento dei nostri occhi esponendoli a maggiori rischi.
Queste sono tra le principali cause che portano ad incidere sull’allargamento del numero delle persone soggette a gravi deficit visivi.
Anche se esistono comunicazioni che mettono in guardia circa le problematiche connesse all’uso dei device elettronici e agli stili di vita dannosi alla vista è troppo più forte il messaggio che arriva dal commercio e dalla moda; così secondo una legge della comunicazione, dove vince il più forte e martellante, il messaggio che avvisa sui rischi della luce blu o dei raggi UV finisce sotto traccia ed inascoltato.Se molte sono le cause che portano a gravi deficit visivi, e se la ricerca medico scientifica è sempre più in grado di portare soluzioni che siano in grado di curare ecco che si crea una vasta area in cui le persone ancora ‘vedono’ ma hanno bisogno di strumenti idonei e controlli visivi permanenti. Si può dire quindi che adesso la scienza medica ha diminuito drasticamente la cecità, mantenendo un residuo visivo: con il risultato che sono diminuite le persone NON vedenti ma sono aumentati gli ipovedenti.
In pratica nei casi gravi di ipovisione cosa si può fare?
Per quanto riguarda l’analisi e diagnosi della patologia è sempre necessario rivolgersi al medico oculista. Una volta stabilita la patologia e messo in sicurezza il residuo visivo ci si può rivolgere per gli aspetti riabilitativi ad un qualificato ortottista e per quelli di fornitura degli ausili ottici ed elettronici ad un centro ottico specializzato.
A cosa servono e cosa fanno ortottisti e oculisti?
Pur non avendo sempre la possibilità di ‘migliorare’ lo stato del deficit visivo causato dalla patologia il lavoro dell’oculista è fondamentale per preservare quanto più visus possibile. Questo incrementa quindi le possibilità di successo della riabilitazione visiva effettuata dall’ortottista volta a ridurre l’handicap implementando le abilità visive residue.
Così ad esempio nel caso di maculopatia senile, patologia che danneggia la visione centrale più fine, possono essere svolti degli esercizi dedicati alla riabilitazione e all’allenamento di quelle parti della retina meno danneggiate dalla patologia ed in grado di lavorare per compensare il deficit visivo (induzione alla fissazione eccentrica). Oltre agli esercizi riabilitativi l’ortottista è in grado di suggerire supporti e strumenti che consentano al paziente di sfruttare al meglio il suo residuo visivo.
Per tutti gli approfondimenti e per qualsiasi ulteriore precisazione sulla tecniche e supporti per IPOVEDENTI, Ottica Lippi è a vostra disposizione con personale qualificato e con le migliori strumentazioni. Da sempre il nostro centro ottico è all’avanguardia sul fronte della ipovisione, con tutta la nostra passione e competenza.
Ricordate comunque sempre che per affrontare al meglio qualsiasi problema visivo è essenziale la prevenzione. Rivolgetevi quindi con periodicità al vostro medico oculista. La tempistica e la tempestività dell’intervento in malattie come questa sono fondamentali.